Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Davide Simeone, fresco vincitore del Premio “Ludovica Castelli”, organizzato dalla nostra casa editrice, con il suo romanzo Le ragazze stanno bene.
Come nasce questo libro e di cosa parla?
Questo libro nasce in un letto di ospedale, guardando il mondo scorrere oltre la finestra della mia stanza. Ho iniziato a scrivere a diciannove anni e avevo perso le tracce di alcuni personaggi… li ho immaginati, in dieci racconti connessi tra loro, in una nuova realtà fatta di chat nascoste e traumi adolescenziali riversati nell’età adulta, in particolare nella vita di coppia.
A chi si rivolge?
È un libro dedicato a tutte le figure femminili della mia vita, al tempo sprecato e alle promesse che non ho mantenuto. Ho cercato di descrivere l’incapacità dei nostri tempi di provare sentimenti reali, non condizionati da schemi comportamentali che ci trasciniamo dietro in modo inconsapevole né filtrati dal delirio contemporaneo di social media e dating app.
I social network sono davvero la rovina della coppia e delle relazioni? C’è ancora spazio per l’amore?
Il concetto di amore sembra essersi dissolto in una sequenza di emoticon e mezze verità, è come se ci si scegliesse a tavolino sulla base di una serie di requisiti. I social network sotto questo punto di vista rappresentano una tentazione irresistibile: una serie infinita di potenziali candidati, tutti a portata di click.
Come è nato il tuo rapporto con la scrittura?
L’ultimo anno del liceo mi occupai del giornalino scolastico: scrivevo articoli, realizzavo piccole interviste e curavo alcune rubriche. Poco prima degli esami di maturità mandai in stampa una sorta di diario personale, in cui raccontavo i sogni e le paure di noi maturandi…da allora non mi sono più fermato!
Quali sono i tuoi modelli letterari di riferimento?
Ho letto tutto di Stephen King, ho adorato Grisham e Carver durante l’università ma poi ho scoperto la paranoia di DeLillo e soprattutto l’aggressività e i “cori” di Chuck Palahniuk, senza dubbio il mio riferimento principale. Leggo e rileggo Krishnananda e Amana, ma attualmente sono innamorato di Nickolas Butler, una piacevole sorpresa.
Quali sono i tuoi cinque libri preferiti?
Fight Club, Trainspotting, Shotgun Lovesongs, L’ombra dello scorpione ma in cima alla lista ci metto Efraim Medina Reyes e il suo C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo: l’ho conosciuto qui in Puglia ed è più pazzo di quanto pensassi!
Chi è Davide Simeone?
Davide Simeone è un “ragazzo” che si è liberato finalmente del proprio “bambino emozionale” e delle false convinzioni che gli hanno impedito per anni di diventare “uomo” e di affrontare di petto la propria vita, accettandosi con tutti i propri limiti.
Quali sono i tuoi prossimi progetti letterari?
Un racconto breve sull’articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario e sull’applicazione disumana che spesso ne viene fatta qui in Italia: mi occupo di diritto penale carcerario e vi assicuro che la dignità della persona umana, un diritto che dovrebbe essere sacro e inviolabile, dietro le sbarre delle nostre carceri diventa carta straccia.