Con gli incipit di Dalla ci puoi girare un film

Dunque, venne prima De André con le sue canzoni dedicate agli “ultimi”, quindi gli successe De Gregori con le sue rime per i “penultimi”, infine chiuse il cerchio Dalla con i suoi versi e le sue acrobazie sonore scritte per quei nuovi soggetti che si sarebbero affacciati definitivamente alla società post “boom” industriale metà anni Settanta. Sono certo che tra i quarantamila quadri FIAT che marciarono il 14 ottobre 1980, a Torino, erano in pochi – mentre attraversavano la città- quelli che canticchiavano le canzoni di De Gregori, De André,…

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Pier Vittorio Tondelli: l’estate infinta degli anni Ottanta

Partiamo da un assunto: quasi tutti dobbiamo sempre qualcosa a qualcuno. Un favore, un prestito, una carezza, un abbraccio, insomma, qualcosa. Nel mio caso, devo qualcosa a una ragazza che leggeva un libro, distesa sulla sabbia della spiaggia di Lamaforca. Gli anni ottanta, per quelli della mia età, si stava rivelando un’estate infinita, in fondo: luglio e agosto erano nient’altro che periodi dilatati che ingoiavano e metabolizzavano lentamente umori e amori protouniveristari, che si declinavano in scazzi il cui solo compito era quello di preparare una generazione intera alla vita…

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Lucio Battisti, dischi bianchi

C’è qualcuno che come il sottoscritto ama di più il Lucio Battisti della seconda fase creativa, quella dei cosiddetti “dischi bianchi”? Non che il resto della produzione non lo apprezzi, ci mancherebbe, però la sfornata dei lavori che va da “DON GIOVANNI” a “HEGEL” rappresenta una prova di coraggio, oltre che di sperimentazione allo stato puro. Pensate se una cosa del genere l’avesse fatta De Gregori: assolutamente impossibile. La vena cantautorale del “principe” si è sempre imburrata di una sorta di conservatorismo dylaniano, abilmente alternata a riprese della migliore tradizione…

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