Il mistero è fitto e purtroppo di non facile soluzione. È davvero appartenuta al poeta Giosuè Carducci quella toga universitaria, custodita come un cimelio prezioso in una saletta della Libreria Zanichelli a Bologna? Le notizie a riguardo sono tutte approssimative, nemmeno i commessi della stessa libreria hanno saputo appagare la nostra sete di conoscenza con informazioni più precise. Sarà meglio ingaggiare direttamente l’ispettore bolognese Coliandro per la risoluzione di questo stranissimo caso…
Ecco, Bologna non è affascinante soltanto per il suo centro storico o per le tradizioni culinarie, ma è anche ricca di curiosità legate al mondo dei libri e della letteratura, come quella appena citata. Storie forse non abbastanza ostentate come accade in qualche altra città italiana, ma che comunque esistono, sono vive e ribollono negli anfratti più nascosti.
D’altronde – consentiteci un piccolo viaggio nel passato – il rapporto tra Bologna e la letteratura è sempre stato molto stretto. Se la città dei porticati non è stata genitrice feconda di scrittori, è vero che presso di essa molti intellettuali si sono nutriti e vi hanno trovato scorci, suggestioni e ispirazione. Pensate un po’ che Dante, negli anni della sua giovinezza, sentì l’esigenza di ritornare più volte in questa città, perché qui poteva appagare i giovanili entusiasmi e le curiosità intellettuali. Fu proprio a Bologna che Ugo Foscolo cominciò la stesura del romanzo “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” e nel 1798 ne affidò la pubblicazione all’editore bolognese Jacopo Marsigli. All’Università di Bologna, Giosuè Carducci ottenne la cattedra di Eloquenza italiana a soli venticinque anni; incarico successivamente attribuito al suo allievo Giovanni Pascoli, che in questo fazzoletto d’Italia trovò l’incoraggiamento giusto per seguire il suo “socialismo del cuore”.
Ma torniamo al presente.
Immaginando un percorso che dalla stazione conduca al centro della città, ci sono almeno tre posti presso cui tutti gli amanti dei libri dovrebbero fermarsi.
In autunno e in primavera si può fare tappa alla Fiera del Libro, in Piazza XX Settembre tra la stazione centrale e la scalinata della Montagnola. Qui i bibliofili arrivano con la lista della spesa in mano, alla ricerca di edizioni particolari, libri di seconda mano, collezioni di fumetti e dischi in vinile.
Sotto il Portico della Morte s’incontra la libreria Nanni, la più antica di Bologna, dove spulciando tra le sue “bancarelle parigine” si trova sempre qualche tesoro nascosto. Difatti, specializzata in testi di antiquariato, questa libreria ha la fama di riuscire a soddisfare le richieste più esigenti dei privati, ma anche delle biblioteche e delle università italiane ed estere.
E infine una passeggiata in piazza Luigi Galvani. Al piano inferiore della straordinaria Alma Mater Studiorum, la più antica università d’Europa, c’è la libreria Zanichelli, che dopo un breve periodo di chiusura è entrata a far parte della rete delle librerie coop. Aperta nel 1866 dal libraio ed editore Nicola Zanichelli, questo luogo ha accolto i più importanti intellettuali che sono approdati nella città per mille motivi, a cominciare per l’appunto da Giosuè Carducci.
E si dice che in un angolo della libreria, proprio quello in cui è esposta la sua presunta toga universitaria, il premio Nobel della Letteratura Carducci fosse solito fermarsi a leggere e a studiare, tra una lezione universitaria e l’altra…