Il vero labirinto, questa volta più che mai, Donato Carrisi lo ha creato per il suo lettore. Non basterà giungere all’ultima delle 400 pagine del suo ultimo romanzo “L’uomo del labirinto” per sfuggire alle spire soffocanti del male e alle troppe domande a cui ci sottopone. E per questo l’autore martinese si conferma uno dei numeri uno al mondo nel genere thriller, con l’orgoglio, lasciatecelo dire, che sia tutto made in Italy.
Una storia che tiene il lettore chiuso in trappola esattamente come accade ai protagonisti, perché «Lui non lo sa, ma c’è un posto da cui non può scappare. Ed è lì che avverrà la caccia: non là fuori, ma nella tua mente». Samantha Borghetti, scomparsa all’età di 13 anni, ritorna all’improvviso una notte. Viene ricoverata e affidata alle cure di un profiler sopra le righe, il dottor Green, che darà la caccia all’Uomo del Labirinto, il mostro che l’ha tenuta segregata per 15 lunghissimi anni, scovando proprio nella mente traumatizzata di Samantha. Sulle tracce del carnefice c’è anche l’investigatore privato Bruno Genko, assoldato dai genitori della ragazza e con una spada di Damocle che pende sulla sua testa: è malato gravemente e gli resta poco da vivere. Anzi, non ha più tempo e questo è il suo ultimo caso. Nelle oscurità di una città maledetta che pare il Limbo del Male, si aggira anche uno spietato serial killer travestito da coniglio con due cuori al posto degli occhi. E se fosse lo stesso Uomo del Labirinto?
Ancora una volta Carrisi ci regala pagine di torbido orrore, di perversione e di depravazione, un viaggio profondo tra le pieghe del male. Scritto con raffinata abilità (il finale è assolutamente spiazzante), pur non raggiungendo la perfezione del “Suggeritore” e del “Tribunale delle anime”, il romanzo si legge come un bicchiere d’acqua. Ma fate attenzione ai pezzi di vetro che possono restare conficcati nella gola!
L’uomo del labirinto
Donato Carrisi
Longanesi
400 pg., Euro 19,00