Tramite una ricostruzione storica puntuale, pur in breve, redatto in italiano e in inglese, il nuovo libro di Riccardo Riccardi traccia il percorso umano, storico, antropologico, economico e sociale di una Matera pressoché sconosciuta, nominata nel 2014 “Capitale Europea della Cultura 2019”, che sorprenderà il lettore e il turista-viaggiatore che riteneva la “Citta dei Sassi” solo legata al mondo della civiltà contadina e a quel degrado che tanto bene ha tratteggiato Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli” ma che, involontariamente, ha cancellato un passato che vanta attrazioni uniche al mondo. Da città ricordata solo per l’inenarrabile indigenza oggi amata anche per i suoi gioielli come il “Parco della Murgia” con le sue numerose chiese rupestri e per le meraviglie architettoniche che nel tempo l’uomo ha saputo realizzare.
Matera è tra le città più antiche al mondo per il substrato abitativo consistente in grotte scavate nel masso tufaceo – ecco perché è nota come la città sotterranea – e per la continuità di vita dal paleolitico sino ai giorni nostri. Tutto è iniziato dall’età paleolitica e le grotte sparse lungo le Gravine materaneci dicono che i diversi oggetti risalenti a quell’epoca, testimoniano la presenza dell’uomo sin da questo periodo. Sta di fatto che la presenza dell’uomo a Matera è attestata incessantemente da quell’epoca sino ai nostri giorni. Le sue testimonianze parlano chiaramente. Nei Sassi, per esempio, torri romane, longobarde e dimore gentilizie di antiche famiglie materane – Gattini, Ferraù, Ridola, Ulmo, Pomarici – sono affiancate a dimore più povere abitate dai contadini che sono ammirate per i suoi tipici “vicinati”.
E proprio da un dimora seicentesca della dinastia Pomarici di Matera, oggi museo “MUSMA” e della Fondazione Zètema, nel cuore del Sasso Caveoso, parte la vicenda d’amore – nell’estate del 1880 – tra il giovane poeta Gabriele d’Annunzio e la gentildonna di radici materane Teodolinda Pomarici come le sorprendenti missive, qui riportate, attestano.
Teodolinda, musa ispiratrice, sarà il primo amore del poeta e diverrà, per alcuni mesi, l’icona della bellezza, dell’amore e dell’arte da sognare e vagheggiare.
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