I bulli sbullonati da Netflix

“13 Reasons Why” o semplicemente “13” è una serie tv distribuita da Netflix – che si conferma una delle migliori piattaforme come qualità di proposte – tratta dall’omonimo libro di successo scritto da Jay Asher (in Italia è stato pubblicato da Mondadori), diventata un vero e proprio fenomeno. Acclamata anche dalla critica, la serie ha come tema principale il bullismo.

La diciasettenne Hannah a causa di una sfortunata catena di episodi, causati più o meno volontariamente dai suoi compagni di scuola, decide di mettere fine alla sua vita tagliandosi i polsi. I motivi di questo insano gesto sono custoditi in 7 audiocassette che la ragazza ha inciso prima di suicidarsi: 13 lati numerati che riveleranno i 13 nomi dei responsabili a cui le audiocassette sono destinate. Con minuzia maniacale Hannah, da morta, detta cosa bisogna fare: il primo destinatario dovrà ascoltare tutto e poi passare il materiale “bollente” al successivo, e così via. A vegliare che questo accada ci sarà un suo amico di fiducia, inquietante presenza durante tutti i 13 episodi e che alla fine svelerà anch’esso il suo scheletro dall’armadio. Sì, perché di questo si tratta: ciascun colpevole ne ha uno da tirare fuori e dovrà fare i conti con la più tremenda delle punizioni: il senso di colpa. Ne ha passate tante Hannah: violenze psicologiche, fisiche e verbali. E ce le racconta, una per una, lasciandoci una sensazione di disturbo e d’inquietudine. E una certezza: i ragazzi sanno essere stronzi all’ennesima potenza.

Hannah, però, non ha previsto un ostacolo: uno dei ragazzi, Clay, non si rassegnerà all’idea di averla respinta pur essendo innamorato perso della ragazza, e pur avvertendo il grande pericolo in cui si andrà a ficcare, cercherà di capire i reali motivi che hanno spinto Hannah a farla finita e far sì che ciascun responsabile ammetta la sua colpa. Non sarà facile, perché nel frattempo i genitori della ragazza chiedono giustizia intentando un clamoroso processo che sconvolgerà il quartiere. Come è prevedibile, la polvere seppellita sotto i tappeti delle pacifiche e perfette case americane, una volta tirata fuori, potrebbe fare molti danni.

La serie, che vanta una frizzante sceneggiatura e una direzione (affidata a più registi) efficace e con ritmi sostenuti e che la rendono accattivante al punto giusto, mette bene in evidenza il disagio adolescenziale e quanto sia pericoloso il potere della calunnia. Sebbene abbia avuto grande eco tra il pubblico adolescenziale andrebbe consigliata agli insegnanti e ai genitori. Perché saper ascoltare è quasi sempre la chiave giusta.

 

Related posts

Leave a Comment