“Il futuro dopo Lenin – Viaggio in Transnistria”, volna mare (Dots Edizioni)

Cosa spinge tre ragazzi a partire per un viaggio e arrivare fino in Transnistria, «un Paese fantoccio, l’ultimo paradiso comunista, una terra di nessuno abitata da malfattori e trafficoni, dove apparentemente non esistono semplici ‘cittadini’»? Lo scoprirete sfogliando e leggendo “Il futuro dopo Lenin – Viaggio in Transnistria”, la primissima pubblicazione di Dots Edizioni, neonata casa editrice barese che vede Alessio Rega come editore e Carlotta Susca come direttrice (ne parliamo ampiamente QUI).

A firmare questo libro – che vanta anche la prefazione del corrispondente Rai dalla Russia Sergio Paini – è un collettivo, dal curioso ed esotico nome di volna mare, composto dai giovanissimi Martina Napolitano, Simone Benazzo e Marco Carlone, che ha curato l’intero reportage fotografico.

L’idea nasce durante una serata goliardica di giugno a Torino. Detto fatto, una mattina di agosto i tre amici si vestono da viaggiatori e partono da Pordenone a bordo di un’improbabile suv bianco targato Sondrio, stracolmo più di viveri che di indumenti. Un viaggio tra scoperte e nostalgie politiche, tra la storia passata, quella presente e il futuro. Incerto, come sempre. Fino alla scoperta, illuminante per chi scrive e per chi legge, che la Transnistria «non è un bastione del leninismo. Il comunismo è rimasto lì per far da fondale, come rimangono in armadio i vestiti della gioventù, che ora vanno stretti, ma senza ci si trova nudi».

Un volumetto scritto con garbo e leggerezza che alla fine risulta essere un eccellente diario di viaggio. Ma non solo. Oltre di bellissimi scatti, le pagine sono impreziosite da brevi ma efficaci approfondimenti (per scelta editoriale contenuti in box a sfondo grigio), che mettono “i puntini sulle i” e chiudono così il cerchio con l’indovinato payoff voluto dalla Casa Editrice: «Abbiamo il pallino delle storie».

Il futuro dopo Lenin. Viaggio in Transnistria

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