Il giro giusto dell’editoria

Il giro giusto di Carlo Picca è un libro irriverente che svela i retroscena del mondo del libro. Perché non è tutto oro quello che luccica.

Come nasce questo libro e di cosa parla?

Il Giro Giusto nasce anni fa dalla mia voglia di raccontare in modo satirico i meandri poco conosciuti del mondo dell’editoria. A quel tempo avevo girato la bozza all’editore Rega che mi aveva detto che era un buon punto di partenza dal quale poteva poi nascere un romanzo. L’editore, ritenendo il progetto valido, mi ha sempre sostenuto ed incoraggiato molto nella sua realizzazione. Quella bozza per i tanti impegni l’ho tenuta ferma un bel po’ per poi riprenderla questa primavera e lavorarci sino a qualche settimana fa. La scrittura mi è venuta in soccorso in un momento particolare della mia vita. Nel dicembre del 2018 ho avuto la perdita di mio padre per un tumore inguaribile e dopo mesi di lunghe sofferenze per lui. Nei mesi successivi poi, una grave malattia del sangue ha colpito mia moglie che per fortuna ora sta molto meglio. Non avevo altre possibilità che dare il massimo, per lei, la mia famiglia, non trascurando il lavoro e gli affetti. E in questi mesi, riprendendo quella vecchia bozza, la scrittura mi ha aiutato a non impazzire ma a trovare un senso, un filo, quello di lottare e di credere che oltre questo cielo ci sia qualcosa per cui vale sempre la pena non mollare. Lo potevo fare nel mio campo, la scrittura ed il mondo dei libri che conosco da molto lontano, sono sempre stato a contatto con loro sin da piccolo. I miei genitori avevano una Cartolibreria a Noicattaro, a pochi km da Bari. E così in piena notte mi svegliavo per svuotarmi e per ricaricarmi, e così scrivevo, d’istinto, come fossi preda di una sana febbre, e così mi rigeneravo. È stato un modo fondamentale per distrarmi al meglio e per avere una rabbia organica produttiva e non negativa. Da qui ogni notte ritrovavo il sorriso, l’ironia, grazie alla satira e tutto il pianeta libri che in modo stralunato ho raccontato in questo libro. I libri non sono oggetti che riempiono una libreria, sono molto di più. Da quella bozza è nato questo romanzo satirico che è dedicato in modo particolare a mio padre.

A chi si rivolge?

Il romanzo parla in modo ironico di libri e del mondo dell’editoria a tutto tondo, da chi li scrive e pubblica, fino a chi li legge e promuove, suscitando nel lettore mi auguro diversi spunti di riflessioni e facendolo spero sorridere affrontando tematiche e situazioni spesso sconosciute agli amanti della lettura, ma più noti invece agli addetti del settore. È rivolto a tutti, ma in particolare a coloro che credono che nel mondo dei libri tutto sia perfetto ed entusiasmante e non mancano ai suoi grandi appuntamenti mondani. A questi amici del libro pongo il quesito di cosa si nasconda spesso dietro tutto ciò. Qual è l’ombra che, guardinga, si nasconde dietro le luci dei riflettori, puntati su quegli oggetti meravigliosi chiamati “libri”? L’ennesima presentazione a cui assiste Ippolito, il protagonista del mio scritto, diventa quella giusta per farlo eruttare dopo anni e anni di lavoro appassionato. Perché, lui lo sa bene, anche i libri devono fare parte del giro. Del giro giusto, però!

C’è ancora speranza per i libri e per la lettura?

Se il valore ed il potere dei libri saranno salvaguardati e tramandati c’è speranza. Non so che rispondere direttamente se non così e posso dire che questo romanzo affronta vari aspetti del mondo libri, ma può essere visto come una sorta di urlo del libro e delle librerie e degli editori indipendenti. In particolare credo infatti che chi ama i libri va in libreria, aperta tutto l’anno e pronta ad accogliere e stimolare i suoi fruitori. Chi ama i libri non ama lo spettacolo, chi ama i libri ama la crescita culturale, ogni giorno. E se la devo dir tutta, sarebbe opportuno più finanziare tante piccole manifestazioni per la promozione della cultura del libro e lettura che non costano molto alla collettività e che non sono “politicizzate”, che dare tutto a poche grandi kermesse. Perché queste accendono i riflettori sui libri qualche giorno e poi le spengono tutto l’anno e vedono la partecipazione di gente di cui molto spesso, solo una sua piccola parte ha letto un libro, perché sono di solito persone a caccia di una foto o dell’autografo con il vip di turno.

 Come è nato il tuo rapporto con la scrittura?

Da sempre ho avuto la necessita di avere un taccuino, la scrittura è una mia attitudine, non lo dico in termini di valore, se so scrivere sono gli altri a dirlo, di mio posso dire che oggettivamente la scrittura è una parte fondamentale di me. Se posso raccontarvi un aneddoto, ricordo mia Nonna Iolanda quando da piccolo mi guardò le mani e mi disse che le avevo come quello di uno scrittore.

Quali sono i tuoi modelli letterari di riferimento?

I punti di riferimento di questo romanzo sono Petronio e Apuleio, e tutti i satirici greci e latini. Anche Folengo, e più recenti, tutti gli scrittori surrealisti a partire da Breton.

Quali sono i tuoi libri preferiti?

Poesie di Sandro Penna, De profundis di Oscar Wilde, Ragazzi di Vita di Pier Paolo Pasolini, Prima che sia notte di Reinaldo Arenas, Candido di Voltaire e il De Rerum Natura di Lucrezio.

Chi è Carlo Picca?

Mi sono laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Bari. Ho esperienze in campo scolastico come insegnante di lettere, ed editoriale come consulente letterario, attività che svolgo per alcuni autori ed editori. Attualmente sono direttore di collana per la sezione poesia della casa editrice Les Flâneurs. Nel 2011 ho aperto una libreria specializzata per bambini a Rutigliano, Bari, organizzando eventi letterari e laboratori didattici, letture animate, incontri con autori. Dal 2011 sono iscritto come pubblicista all’Ordine dei Giornalisti e sono blogger del magazine culturale Libreriamo. Ho pubblicato nel 2016, per FaLvision Editore, un lavoro critico sperimentale sul poeta italiano Sandro Penna, che è stato insignito nel 2017 del premio internazionale, per la categoria saggi, curato dall’Istituto di Cultura di Napoli e dalla rivista letteraria internazionale Nuove Lettere. 

Quali sono i tuoi prossimi progetti letterari?

Scrivere un libro satirico sulla politica divertendomi con lo stesso grado di allucinazione con cui ho scritto Il Giro Giusto.

Per saperne di più: http://www.lesflaneursedizioni.it/product/il-giro-giusto/

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