Pinguini Tattici Nucleari: abbiamo parafrasato le vostre canzoni

La Tactical Nuclear Penguin è tra le birre più alcoliche al mondo con il 32% vol. L’ha prodotta il birrificio scozzese BrewDog che, quando ha presentato con un video l’ultima creazione, ha scandalizzato per il suo modo non convenzionale di comunicare. E proprio questa è stata la forza dei giovani imprenditori saliti con le fanfare sulla scena internazionale birraria. Pensate se i Pinguini Tattici Nucleari si fossero chiamati davvero gli Antonelli Venditti come hanno dichiarato in un’intervista: si sarebbero persi la carica di questo nome fortunato che, addosso al gruppo indie bergamasco, sta benissimo. Riccardo Zanotti (voce), Nicola Buttafuoco (chitarra), Lorenzo Pasini (chitarra), Simone Pagani (basso), Matteo Locati (batteria) ed Elio Biffi (tastiere e fisarmonica) salgono sul palco e fanno musica per davvero, dando lezioni a quei gruppi mainstream che dietro il profilo Instagram non hanno niente.

L’indie non è un genere, ma una produzione “fai da te” non legata alla major, le case discografiche più importanti, e rappresenta la vera fucina dell’innovazione musicale. Gli artisti indie se ne fregano delle richieste del mercato, hanno una sensibilità egocentrica che nasce dal punk con sonorità lo-fi, anche sporche e imprecise.

Ma i Pinguini, che si spacciano per fancazzisti, sono in realtà il capitolo indie italiano più interessante in circolazione e ci avevano persino avvertito: in Irene, tratta dall’ultimo album Gioventù Brucata, scrivono “Irene non fidarti mai dei testi delle mie canzoni, soprattutto di quelle da parafrasare, che sono le peggiori“. I loro testi vanno prima stampati, studiati, riempiti di sottolineature e appunti e poi cantati con meraviglia. Smontano le parole come fossero mattoncini Lego e le rimontano senza tenere conto del colore o della forma, creando cose nuove che però funzionano sempre: il marchio di fabbrica dei Pinguini è il funambolico esercizio della scrittura, vincente anche se decidessero di scrivere la lista della spesa.

Lo scorso 28 aprile alla “Casa delle Arti” di Conversano, centro polivalente per la promozione di eventi culturali e di intrattenimento, il gruppo si è esibito in concerto, che in realtà è stato una specie di documentario musicale. I Pinguini raccontano l’attualità con la leggerezza di ragazzi preparati che non scimmiottano altri esempi nostalgici, perché sono forti della loro capacità di mimetizzarsi musicalmente passando dal pop, al prog più elitario, con prove infallibili anche nel reggae e nel rock. La serata a Conversano è stata un’occasione per ascoltare pezzi dei primi album affiancati agli ultimi, ed è stato interessante vedere solo un piccolo scarto di ingenuità tra i due.
Cancelleria (dall’album “Il Re è nudo”) per esempio è una Batracomiomachia di oggi, nella quale si inneggia all’uguaglianza e alla rivoluzione in un mondo di penne, matite e gomme che si mettono in sciopero.
La ballata Bagatelle (sempre da “Il Re è nudo”) è invece un pasticcio di tutti i tipi di amore, come quello che sa di speranza tra Fatima e Samir su un gommone a largo delle coste italiane.

In Me want Marò back (“Diamo un calcio all’aldilà”) i Pinguini raccontano con geniale ironia la fine della ragione che è virale sui social, dove si adora il Duce o si grida al complotto, facendo la fortuna di quei politici populisti votati allo sciacallaggio che dà una botta alla xenofobia e una all’omofobia.
Gioventù Brucata (dall’omonimo album uscito nell’aprile dello scorso anno) fondono la gioventù bruciata dei nonni, con quella bucata dei nostri padri e con una crasi perfetta viene fuori il ritratto di una generazione in attesa, che non vuole affatto inciampare negli anni ottanta per paura di non sapere più come uscirne.

I Pinguini Tattici Nuclearisono come il nero, stanno bene su tutto. E tutti. Piacciono a chi vuole l’ironia, agli intellettuali che cercano i testi da parafrasare, ai cultori della musica suonata bene e anche al pubblico dei social perché sono bravi e belli: prendersi una crushper loro è molto facile.

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