Abbiamo incontrato Elena Dell’Aquila che con il suo romanzo Analisi illogica dell’amore ha ricevuto la menzione speciale del premio “Ludovica Castelli”.
Come nasce questo libro e di cosa parla?
Questo libro nasce da un’esigenza comunicativa e allo stesso tempo quella di essere un supporto a chi – come me – aveva bisogno di comunicare e esprimere la propria unicità, nonostante siamo tutti ugualmente parte di uno straordinario Uno.
Parla di amore principalmente, un amore tra due donne e di un modo di amare prettamente femminile, ma che non vuol dire necessariamente “di nicchia”; piuttosto vuole essere un amore incondizionato, profondo intuitivo e sensitivo come può essere quello di una mamma verso il proprio figlio.
Parla di vita, ma anche di morte. Parla di malattia e di rinascita. Di cerchi che si chiudono per lasciare spazio al nuovo, ma anche di situazioni che si ripetono finché non si coglie l’insegnamento che stanno portando con loro.
A chi si rivolge?
Si rivolge a chiunque come me ritiene che l’amore sia l’unica legge davverouguale per tutti. Si rivolge a chi pensa di non essere adatto perché ama un’altra persona del proprio sesso, mentre il mondo necessita – ora più che mai – di amore, in ogni sua forma e bellezza, che sia l’amore per un compagno o una compagna, l’amore per una Natura sempre più maltrattata, l’amore per un animale domestico, per un amico, per un figlio o per un genitore, persino l’amore per sé stessi. Si rivolge a chi come me non sopporta più l’idea che ogni essere umano si possa sentire autorizzato a provare odio senza distinzione di sesso, specie, religione e classe, mentre ritiene che sia giusto amare solo “alcuni”.
L’omosessualità è ancora un tabù da sfatare o finalmente se ne può parlare senza pregiudizi?
L’omosessualità è una forma di identità, non è una colpa da ammettere. C’è grande ipocrisia intorno a questo tema, se n’è fatta una questione politica e demagogica, come per il colore della pelle o per la religione. Finalmente se ne può parlare, nonostante il rischio di pregiudizi sia ancora molto – troppo – alto. Tuttavia, non riesco ancora a capacitarmi in che modo amare un’altra persona possa nuocere alla libertà e al benessere di un’altra persona, mentre il nostro pianeta sta andando a rotoli nell’indifferenza generale.
Come è nato il tuo rapporto con la scrittura?
È nato quando mi sono resa conto che solo scrivendo riuscivo a descrivere esattamente l’emozione che stavo provando e a cristallizzarla così com’era, mentre, esprimendola a voce, si disperdeva in un istante. Mi è sempre sembrato un modo più rispettoso di trattare le emozioni e i sentimenti. E un mondo – quello del proprio foglio e della propria penna – scevro da qualsiasi pregiudizio o minaccia alla libertà individuale.
Quali sono i tuoi modelli letterari di riferimento?
Adoro Paulo Coelho per il suo modo di parlare di amore e di spiritualità con poche e semplici frasi, come se stesse raccontando una fiaba, mentre, in realtà, affronta tematiche anche piuttosto importanti. Tuttavia il libro che ha influenzato le mie scelte letterarie e non solo – ha anche letteralmente cambiato la mia visione della vita – è “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo” di De Mello (…sarà anche per l’attinenza con il cognome!)
Quali sono i tuoi cinque libri preferiti?
- Il già citato “Messaggio per un’aquila che si credeva un pollo”
- “La storia infinita” di Michael Ende
- “Brida” di Paulo Coelho
- “Arcodamore” di Andrea De Carlo
- “La profezia della curandera” di Hernán Huarache Mamani
…e molti molti altri!
Chi è Elena Dell’Aquila?
È stato più facile scrivere un romanzo che rispondere a questa domanda!
Elena Dell’Aquila è una persona con troppi sogni e troppo pochi cassetti “e di alcuni non ha neanche più la chiave”.
Quello che so con certezza è che al momento Elena Dell’Aquila: a sognare non rinuncia; si sta impegnando per diventare un individuo più consapevole; vuole lasciare andare quello che non può cambiare, ma solo per lasciare spazio alle nuove meravigliose sorprese che questa vita ci offre ogni giorno; è grata per tutti i meravigliosi doni che sono già arrivati.
Les Flậneurs Edizioni è uno di questi, ad esempio!
Quali sono i tuoi prossimi progetti letterari?
Mi piacerebbe scrivere un romanzo ancora più “impegnato” e che affronti la stessa tematica ma in un contesto diverso, ancora più duro e difficile, dove ancora oggi, l’omosessualità è considerata un reato.