Roghi di libri

Che si tratti di fanatismo ideologico, sia esso politico o religioso, o una forma di censura di massa, la biblioclastia è una pratica che riporta l’uomo alle sue origini evolutive. Non c’è immagine più dolorosa di vedere un libro che brucia (nemmeno come espediente letterario: Pepe Carvalho, nato dalla penna di Montalbàn, ha infatti l’abitudine di bruciare libri nel caminetto). Certo in passato l’uomo è stato capace di fare altro e pare che Sigmund Freud, appena seppe che i suoi libri erano stati bruciati, abbia esclamato: «Come è avanzato il mondo: nel medioevo avrebbero bruciato me!». Ecco, appunto.

Qui vogliamo segnalarvi sei bei film – da vedere o da rivedere – che contengono scene memorabili su libri mandati al rogo. Si comincia dalla preistoria del mondo di celluloide: il film è “Don Chisciotte” (tratto dal celebre tomo scritto da Cervantes nel 1605, e a detta degli esperti, la sua migliore trasposizione), diretto nel 1933 dall’austriaco Georg Wilhem Pabst, che potete trovare in dvd. Su tutte vale la scena finale del rogo dove tutti i libri che avevano istruito Chisciotte e ritenuti responsabili della sua pazzia, verranno per questo “puniti”.

Del 1966 è il film più celebre dei cinque scelti, Fahrenheit 451, diretto dal maestro François Truffat e tratto dall’omonimo romanzo di genere fantascientifico-distopico, scritto nel 1953 da Ray Bradbury. La storia è quella di una società in un futuro imprecisato dove leggere i libri è reato e come organo di controllo viene istituito un corpo di vigili del fuoco. Curioso come nella scena iniziale sia proprio il “Don Chisciotte” ad essere scovato nascosto in una lumiera. Memorabile la battuta del capitano dei vigili: «Stammi a sentire, Montag: a tutti noi una volta nella carriera, viene la curiosità di sapere cosa c’è in questi libri; ci viene come una specie di smania, vero? Beh, dai retta a me, Montag, non c’è niente lì, i libri non hanno niente da dire!».

Il terzo film, “Il nome della rosa” è datato 1986 e firmato dal francese Jean-Jaques Annaud. Tratto dal best seller di Umberto Eco, Premio Strega 1981, la storia vede protagonista il monaco Guglielmo Da Baskerville, che insieme al suo novizio Adso da Melk, dovrà risolvere una misteriosa catena di efferati delitti all’interno di un’abazia benedettina. Delitti che ruotano attorno ad un volume proibito, il secondo libro della poetica di Aristotele, custodito in un’ala segreta della preziosa biblioteca. Proprio qui, nelle fasi finali della pellicola, avrà luogo un impressionante rogo. Difficile dimenticare le lacrime disperate dell’impotente Guglielmo che riuscirà a salvare solo i tomi che potrà trasportare con le sue sole mani.    Emblematica la frase del predicatore e teologo francescano Ubertino da Casale: «Apprendi a mortificare il tuo intelletto! Piangi sulle ferite di Nostro Signore! E soprattutto getta tutti i tuoi libri!». Della serie, i libri distolgono dalla fede.

 

FINE PARTE I

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