Un libro si accompagna alle sue presentazioni, al suo prequel, al conoscere in varie forme l’autore, ma alla fine è il libro che devi gustare. Così dovevo leggere Versi randagi facendo finta di non conoscere Alessandro giornalista, ricercatore e chiacchierone di qualche caffè e vari post. Avevo visto i prequel di poesie e immagini su FB e pure una presentazione. Tutto da dimenticare per poter girovagare tra le pagine da sola come i randagi. Allora ho fatto un gesto che per i libri è un po’ l’analogo dello spettinare i…
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Versi randagi
Un “librino”, secondo la definizione di un noto giornalista, dalla copertina accattivante. Un cerchio e dentro una fanciulla che guarda in alto. Perché guardare in basso a volte dà la nausea. All’interno versi denominati “randagi”. Un aggettivo insolito, ma polisemantico, che rimanda immediatamenti a chi vive ai bordi di un sistema sociale insoddisfacente, a chi vuol sentirsi libero, senza padroni. La non apparteneneza garantisce spirito lieve, fuori da ogni calcolo, anarchica capacità di inseguire sogni, costante movimento verso pensieri e sentimenti profondi. Questi versi di Alessandro Cannavale, nascono, a mio…
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