Tash Aw è considerato dal New York Times il nuovo Kazuo Ishiguro, una dichiarazione importante ma che non teme rischio di smentite. Il suo Miliardario a cinque stelle, edito Fazi in uscita il 4 ottobre, è la traduzione italiana della versione pubblicata nel 2013. Lo stile dell’autore di Taiwan è morbido e asciutto, adatto alla narrazione del macrocosmo di Shangai che diventa un metro di paragone capace di raccontare l’età contemporanea. Tash Aw scrive un catalogo umano, una sorta di Commediamoderna visto l’intento di raccontare fragilità e compromessi pur di realizzarsi.
“Miliardario a cinque stelle” racconta una pagina dell’emigrazione a cui non siamo abituati, perché fermi al self-made man che sogna l’America. Oggi l’Asia è terra d’accoglienza e di investimenti, dove non c’è spazio per gli imborghesiti perché solo sporcandosi le mani si possono fare i conti con la propria ambizione. Ed è quello che provano a fare quattro malesi che incontriamo quando la loro vita è in caduta libera. C’è Phoebe che arriva in Cina per cambiare vita alla ricerca di un nuovo lavoro; la pop star di Taiwan Gary che perde consenso e finisce a cantare nei centri commerciali; e poi Yinghui, una donna di affari che per sostenere la vita a Shangai ha bisogno di un uomo: questo compagno di viaggio sarà Justin, anche lui addentrato nel business, e il loro legame è uno dei fili sottili che tiene insieme i personaggi di questo romanzo. Tash Aw fa la scelta complessa di estraniarsi come narratore (forse per il rischio di sconfinare in una autobiografia) dopo aver eletto un suo sostituto in un’operazione di memoria manzoniana, il quinto protagonista Walter Chao, che è onnisciente e funge da incendiario nella vita dei ragazzi: nelle pagine di “Miliardario a cinque stelle”, infatti, si leggono i suoi consigli e le frasi estrapolate dalle agende dei protagonisti che possono valere da sole come un libro di self-marketing.
Tash Aw scrive del trionfo del capitalismo, ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze. La trama di questo romanzo si può a volte immaginare, ma l’autore si diverte a depistare e a prendere le distanze dai luoghi comuni: quello che potrebbe sembrare un manuale di rovina e vendetta per la piena affermazione di sé, ha anche una struttura delicata che diventa esempio di storie di fiducia ritrovata e un invito a credere nella possibilità dell’amore.