«Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca» asserì Jorge Luis Borges. Probabilmente molti studenti (soprattutto universitari) abituati a vivere le biblioteche come luoghi di studio matto e disperatissimo e spesso anche disturbato non saranno dello stesso avviso e non riterranno affatto la biblioteca un locus amoenus in cui trascorrere ore liete e spensierate. Eppure questi luoghi da sempre esercitano nell’animo di molti un grande fascino: basti pensare a chi vede ancora al bibliotecario come a un topo di biblioteca e aspira a ciò perché amante della lettura o a quando si immaginano romanticamente le biblioteche medievali dove monaci benedettini e non si occupavano di salvaguardare le opere classiche (seppur con qualche censura) riscovate e sottratte all’oblio dai primi filologi umanisti. Oppure quando si pensa alla fascinosa e inquietante storia della biblioteca ne Il nome della rosa di Eco. Spesso ci si approccia all’idea di biblioteca con grande curiosità: questa è, infatti, un importante luogo di conservazione del patrimonio librario artistico e scientifico di un paese. Se si vuole condannare alla damnatio memoriae un paese si può partire dalla distruzione di una biblioteca o di un museo. Come ha fatto il terrorismo in Grecia appena qualche anno fa o come è accaduto in passato ad alcune biblioteche a causa di inevitabili distruzioni provocate da calamità naturali o incedi molto frequenti proprio in epoca medievale.
In passato possedere tanti libri e una biblioteca privata costituiva motivo di vanto per diversi intellettuali, si trattava di un demarcatore sociale; oggi si assiste alla circolazione inflazionistica del libro, il libro è diventato un bene di consumo qualunque alla portata dei più. Fortuna e condanna della nostra società liquida in balìa del caos causato da un surplus di informazioni entro cui diventa sempre più difficile separare la segale dalla farina. E dunque passato di moda il libro come demarcatore sociale, nel 2018 siamo al passo coi tempi se possediamo l’ultimo smartphone prodotto dalla Apple.
Nonostante ciò, resta innegabile l’importanza di questi spazi soprattutto per i più giovani che non devono perdere la voglia di fare ricerca, di informarsi e di farlo in luoghi predisposti adeguati e adeguatamente attrezzati. In luoghi come le biblioteche che sappiano creare un connubio tra conservazione e innovazione; che sappiano salvaguardare e conservare adeguatamente il patrimonio storico-artistico e scientifico posseduto e nel contempo siano in grado di aggiornarsi. Occorre che siano digitalizzati e che possiedano tutti quegli strumenti tecnologici di cui gli studenti oggi non possono fare a meno e che sono abituati a utilizzare per informarsi e studiare. Questo è quanto dichiara in sintesi il professore e coordinatore dei lavori Benedetto Fiore questo lunedì, in occasione della riapertura della biblioteca del Liceo Statale Classico, Linguistico e delle Scienze Umane F. De Sanctis di Trani.
Lo storico Liceo, grazie alla collaborazione di diversi docenti tra cui Antonietta Cozzoli, Gianna Losito, il già citato Benedetto Fiore, Antonella De Gennaro, diversi segretari compreso il DSGA della scuola e grazie anche, questa volta, all’interesse e all’appoggio della dirigente scolastica Grazia Ruggiero), ha potuto portare avanti un piccolo sogno: ha progettato e poi realizzato la restaurazione della biblioteca che fino al 2011 ricorda il DSGA durante il suo intervento «era solo un cumulo confuso e disorganizzato di vari libri pieni di fuliggine con la quale abbiamo dovuto fare i conti per molto tempo prima di riuscire a fare ordine». Il disordine, infatti, fu causato da diversi accorpamenti e scorporamenti che il patrimonio classico aveva subito, mescolandosi a quello del Liceo Scientifico, a causa di alcune direttive ministeriali risalenti al 1995. Dopo aver messo ordine nel 2016 il Liceo dà vita a un progetto ben motivato grazie al quale ha poi ottenuto il finanziamento ministeriale assieme ad altre 500 scuole su oltre 3000 partecipanti.
Il progetto rispondeva ad un avviso pubblico del MIUR nell’ambito del PNSD che ha inteso realizzare tre obiettivi: restyling degli ambienti esistenti, acquisizione di contenuti in forma digitale, catalogazione digitale del patrimonio bibliotecario con conseguente pubblicazione online del catalogo nel sistema bibliotecario SBN. Segnalata a ICCU la biblioteca è stata inserita nell’Anagrafe delle biblioteche italiane. Su questi obiettivi è utile che il Liceo si sappia orientare, prestando attenzione alla sistemazione dei libri secondo i criteri standard di catalogazione (offrendo un servizio adeguato e rendendo la biblioteca un luogo aperto al pubblico) ai fini di rientrare nella rete di biblioteche che fanno capo sul territorio alla Biblioteca comunale Bovio sede del polo bibliotecario SBN della provincia BT, nonché partner del progetto (partner reso necessario con gli altri per supportare un finanziamento pari a 10.000 euro ritenuto insufficiente) assieme all’Associazione Università della Terza Età che ha accettato con grande entusiasmo la proposta vista come grande occasione di progettualità nell’apprendimento, di stimolo e di rinnovamento, all’Amministrazione provincia BT, all’ Amministrazione comunale di Trani, alla Fondazione Seca- Polo Museale e alle scuole tranesi in rete: S.S.S di primo grado “Gen. Baldassarre”, IV Circolo Didattico “G. Beltrani”, II Circolo Didattico “Mons. Petronelli”.
La professoressa e Vice preside del Liceo Antonietta Cozzoli interviene, facendo le veci della dirigente, ringraziando i presenti, quanti hanno creduto nel progetto e collaborato durante le varie fasi dello stesso e ricordando in ultima istanza, assieme al professor Fiore, la collaborazione necessaria e nuova tra insegnanti e bibliotecari.
La scuola si prefissa gli obiettivi di favorire nel nuovo ambiente a disposizione dei ragazzi e dei docenti stessi: lo studio, la documentazione, la ricerca, le attività laboratoriali, le presentazioni, i prestiti, gli incontri e le manifestazioni.
Da settembre, quindi, gli studenti potranno fruire di questa nuova opportunità formativa presso il Liceo “F. De Sanctis” che non smette mai di arricchirsi, aggiornarsi e sorprendere. Sempre al passo, sempre a gonfie vele, sempre magico. E se tutto scorre, come sosteneva Eraclito, ciò che è scritto, resta e gli appassionati docenti cultori delle humanae litteraedel “De Sanctis” lo sanno bene.