Classe 1966. Regista, sceneggiatore, produttore cinematografico. Nato in Campania, vissuto in Puglia – dove è ritornato – e in Basilicata.
Cinema indipendente, serie tv, quattro lungometraggi arrivati ai festival noti di pellicola: Berlino, Locarno, Torino, Roma. Premi vinti, tra gli altri, il David di Donatello e Ciak d’Oro 2000.
«Road to myself è stato il richiamo della foresta…», dice Piva quando racconta un po’ di cose che lo spingono di nuovo a Sud. Di nuovo, perché con “Due Sicilie” i suoi passi segnano già la direzione che stanno per prendere.
«Sono trent’anni che mi esprimo in questo modo; il cinema – come le altre arti – è un linguaggio. Se sei indipendente hai un punto di vista libero, puoi trattare quello che ti preme di più dentro. E così ho fatto, per tutto questo tempo».
“Road to myself” è un cortometraggio sugli antichi cammini nell’Italia del Sud, che rientra nel progetto “South Cultural Routes” in collaborazione con il Mibact e le regioni Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Molise.
Ritornare alle radici, approfondire il rapporto con il Sud che sta a sud di Roma. Capire cosa vuol dire lentezza – una parola strausata negli ultimi tempi.
«Comprendere lo strumento che si ha tra le mani e dargli voce: è quello che dico ai miei studenti – docente di regia alla scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté di Roma –, tutti ragazzi che si avvicinano a questo mondo senza alcun tipo di esibizionismo e senza ambizioni di facile guadagno. E questa è una speranza, perché sono abbastanza consapevoli. C’è una sensibilità di fondo e questo è importante».
Viene da chiedere dove si orientano le future direzioni di Piva, e lui risponde così: «Forse, paesi di mare, di Puglia».
“Road to myself”, presto disponibile.