Elizabeth J. Howard, “All’ombra di Julius” (Fazi Editore)

Se fate parte di quella categoria di lettori che mettono i romanzi rosa in fondo alla loro lista di preferenze, allora dovete proprio leggere il nuovo romanzo Fazi editore di Elizabeth Jane Howard, autrice inglese della fortunata saga dei Cazalet. Ma come? – voi chiederete- Non si raccontano sentimenti e idiosincrasie tutte al femminile nei libri della scrittrice inglese del momento? Smentirvi significherebbe spacciare la Howard per qualcun altro e non è affatto il caso, anche perché non sarebbe possibile vista la sua rara bravura.
All’ombra di Julius, cronologicamente precedente alla saga che l’ha fatta amare, può essere considerato come l’iniziazione ai romanzi successivi, approfondendo prima il microcosmo femminile, per poi aprire ai temi dell’omosessualità, della malattia e della violenza domestica a cui ci ha abituati con i Cazalet. Una sorta di esercizio premonitore che rivela le doti di una donna che sa scrivere delle altre con coerenza, senza nascondere la vanità, la vergogna del proprio corpo quando invecchia o il desiderio di fare l’amore anche a sessant’anni.

Esme infatti, la madre di Emma e Cressy, è una donna di cui si legge la sensualità, civettuola femme fatale che ha tradito suo marito Julius, morto durante la Seconda Guerra Mondiale, con il giovane medico Felix, sdoganando il rapporto con quello che oggi chiameremmo “toy boy” e che fa vendere le copertine dei giornali gossippari.

Emma invece è una donna in carriera che non pensa all’amore e catalizza la stima delle lettrici di oggi che vogliono sganciarsi dagli eventi scanditi dall’orologio biologico per vivere l’indipendenza.

Cressy al contrario non sa concentrarsi su altro: suona il pianoforte con scarsi risultati e si lagna delle sue relazioni precarie con uomini sposati che corteggiano la sua lingerie.

Julius è un padre assente per costrizione, ma pesantemente onnipresente, tanto da essere il pharmakos di memoria greca, l’antidoto e il veleno per le donne della sua famiglia.

La storia scritta dalla Howard dilata il tempo di un weekend nella Londra degli anni Sessanta, ma non c’è traccia di affanno nella scrittura o della necessità di far ricorso a descrizioni russe e quindi pedanti.  L’autrice si dimostra scrittrice e psicologa, mettendo le pagine a disposizione dei suoi personaggi per flussi di coscienza catartici, o semplicemente liberatori dai sensi di colpa. Lo stile della Howard non è inamidato e per certi versi presenta una grazia quasi maschile nella descrizione del sesso e dei sentimenti: un’antitesi che si risolve nel pensare a una scrittura mai smielata, ma vera e realista. E quindi non da romanzo rosa. Non c’è indulgenza per i suoi protagonisti, ma protezione. Infatti li spoglia, li fa raccontare come in una terapia di gruppo e li rende pronti a viversi per quello che sono.

All’ombra di Julius, Elizabeth Jane Howard

Fazi Editore

Euro 17,00

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