La pandemia ci sta cambiando?

La pandemia sta modificando la nostra quotidianità, i nostri rapporti sociali, il nostro futuro influenzando negativamente il mondo della scuola con la formazione a distanza, il settore del lavoro con lo smartworking, il tempo libero organizzato in casa e gli spazi da crearsi tra passioni e hobby.

Il Covid-19 ha posto in evidenza i diversi problemi presenti nelle città da molti anni, trascurati e non affrontati con coerenza e competenza come la scuola e il lavoro.

Docenti e studenti sono stati costretti a rinchiudersi  in casa con tablet, computer e telefoni per poter continuare il processo di insegnamento e di apprendimento.

Le lezioni mediante lo schermo di un computer e una vita sociale oramai virtuale o le passioni da coltivare tra le mura domestiche sono abitudini alle quali le nuove generazioni stanno affrontando con coraggio e con determinazione. Basti pensare alle famiglie numerose con i bambini e con i genitori lavoratori che devono gestire i diversi tempi dello studio e dello svago.

È importante in questo periodo di incertezza e di inquietudine  imparare a conoscersi, a confrontarsi e ad essere capaci di superare gli ostacoli che la vita  ci pone dinanzi e a contribuire alla rinascita del nostro Paese proprio come i nostri nonni hanno trovato la forza di essere i pionieri della democrazia dopo aver subito le atrocità della Seconda Guerra Mondiale e l’orrore del nazifascismo.

In questi tempi duri che stiamo vivendo, i ragazzi necessitano di un confronto costruttivo con gli adulti per affrontare le proprie paure e le proprie preoccupazioni a causa di una vita sociale limitata e un tempo libero da reinventarsi senza teatro, senza cinema, senza concerti.

La solitudine in cui vivono molti giovani sfocia in alcuni casi in depressione, in suicidio, in chiusura in se stessi come si nota dalle recenti notizie di cronaca, soli dinanzi ad un computer o ad un telefono in una camera.

Ore trascorse per seguire lezioni o per lavorare mediante gli strumenti principali della tecnologia, da un lato riducono la distanza tra le persone attraverso messaggi e videochiamate ma dall’ altro canto comportano  uno stato di stress in mancanza della comunicazione vis à vis e di un contatto fisico come un abbraccio, una stretta  di mano o un bacio.

La mancanza di una vita fatta di viaggi e di scoperta del mondo e dagli affetti, oggi più che mai sta provocando l’autolesionismo nei giovani.

La nostra epoca dominata dal Covid deve farci riflettere e  interrogarci sull’importanza del valore dell’arte e della cultura, strumenti di emancipazione di una società che permettono all’uomo di sviluppare la coscienza critica e l’intelligenza anche di scoprire la bellezza nei momenti difficili e di saper rinascere dalla noia e dalla disperazione.

Per esempio la pandemia ha cancellato molti posti di lavoro e le famiglie si sono ritrovate senza un reddito per sfamare i propri figli.

Le categorie più a rischio sono i lavoratori dello spettacolo, del cinema, del teatro, della musica, dell’arte, della danza e dello sport, del turismo e della ristorazione.

Un virus letale è causa non solo della morte di milioni di persone ma anche della grave crisi economica accentuata dal lockdown.

È giunto il tempo della riflessione per interrogarci sulla nostra esistenza e sulla nostra società che necessita di trovare la linfa vitale per rinascere a nuova vita e la potremo raggiungere solo con una profonda ricerca in noi stessi, coltivando le nostre passioni e in tutto ciò che ci fa sentire bene senza dimenticare la bellezza che ci circonda ancora,  nonostante il buio.

In fondo questa società ha bisogno di persone felici.

E come afferma Khalil Gibran: “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta”.

Related posts