Trecentoquarantotto pagine armoniche. Che danno un senso di serenità nonostante trattino argomenti che di serenità ne mettano poca. Massimiliano Virgilio, scrittore napoletano, tra gli organizzatori di Un’altra galassia, la festa del libro di Napoli, un bel festival letterario che quest’anno si terrà a maggio al Museo Archeologico del capoluogo campano.
Una favola gangster, ambientata a Napoli e nelle periferie sannite, che rimarca l’aspetto più umano dei criminali. Il linguaggio, la scrittura sono filtrati dalla cura che si usa come quando è necessario parlare con un bambino.
«La mia idea è che ogni storia ha il suo stile, il suo linguaggio. Non sono gli scrittori ad avere uno stile, sono le storie ad averlo. E in parte questo stile dipende dal contenuto stesso delle storie e dal loro tema di fondo. Qui il tema è: in fondo al buio più nero, c’è sempre un foro da cui entra la luce. Scrivere di aspetti duri della realtà col filtro della pietà è stata quindi una conseguenza di quest’idea. Una conseguenza naturale, su cui non ho meditato nel momento in cui lo facevo. Anche se appena finito di farlo, sapevo cosa avevo fatto».
In effetti, prima che la storia entri nel vivo dell’orrore, si ha come l’impressione di essere in una fiction di Pif o in quelle in cui il protagonista principale è Neri Marcorè – nelle vesti di Eduardo, l’italiano medio che dagli anni sessanta corre verso il posto fisso per finire comunque a complicarsela la vita, in questo caso nell’illegalità –, in cui la voce fuori campo è spesso quella di un bambino.
E qui è di un bambino la voce, che poi diventa adulto, passa il testimone a un’altra voce, per ritornare alla fine, dopo il disastro, a essere di nuovo lei. Non più bambina.
«Il romanzo ha avuto una genesi molto lunga. E io non credo alla mistica dei personaggi che arrivano, si impossessano dello scrittore e prendono vita. Avevo questa prima parte, molto autobiografica, su cui negli anni avevo ragionato molto e in un certo senso quando poi ho deciso di scriverla davvero è venuta fuori da sé. Da quel momento in poi posso dire di aver avuto dei personaggi vivi. Ho sentito di dover dare una sterzata alla loro caratterizzazione, dunque alla storia, capovolgendo e incrociandone le caratteristiche. A quel punto ero in una terra ignara, non avevo più nulla nella testa di precostituito. Per fortuna però c’erano loro, con il loro passato, le loro abitudini, il loro carattere. E così ho scoperto che li conoscevo già e potevo portarli laddove nemmeno loro pensavano sarebbero mai arrivati».
Marchio: Rizzoli
Collana: Narrativa italiana
Prezzo: 19 €
Pagine: 348
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