Rosetta Pampanini. La voce che fece innamorare Toscanini

«La signorina Pampanini è una cantante completa, la cui voce è parimente bella nei suoi acuti, negli appassionati centri e nelle note gravi del suo registro; la fluidità del suo fraseggio non è soltanto mezzo di espressione ma anche squisito senso musicale». Così The Times salutava l’ennesimo trionfo di Rosetta Pampanini (1896-1973), una delle interpreti italiane più sofisticate e più potenti dei personaggi pucciniani.  Questo saggio di Mariano Argentieri si basa su fonti documentarie edite e inedite e ricostruisce la vita e l’opera della grande artista.

«Era una persona cortese e generosa – così Simonetta Puccini nella prefazione al testo –  e io la ricordo ancora mentre contempla in religioso silenzio la tomba di Giacomo Puccini sepolto nella Cappella della Villa Museo di Torre del Lago». L’inizio della stesura del saggio ha coinciso con le celebrazioni di due anniversari importanti. Il primo riguardava i 112 anni della “prima” di Madama Butterfly al teatro alla Scala mentre il secondo, altrettanto fondamentale, erano i 150 anni dalla nascita di Arturo Toscanini. Un periodo storico, pertanto, quanto mai adatto per onorare il soprano Rosetta Pampanini.

Mariano Argentieri nato a Milano ed ora residente a Bari, è un esperto in grafica ed ha partecipato a biennali internazionali di arti grafiche e concorsi di scrittura per albi illustrati. È socio fondatore dell’associazione Comunicazione Plurale e collabora con l’istituto di storia IPSAIC. È autore di In fondo al mare (Levante editori) – testo che tratta della vicenda storica del dicembre 1943 ed il bombardamento del porto di Bari –, Nino e il ricettario magico (Fasi di Luna edizioni) e La route du soleil (Les Flâneurs edizioni).

Afferma l’autore: «La distanza storica tra me e la Signora Pampanini si è andata assottigliando mentre prendevo dimestichezza con le vicende della sua vita ed anche l’apparente distanza geografica degli eventi si è accorciata nel momento in cui ho scoperto le varie circostanze che l’hanno condotta a Bari. Ed ogni qualvolta componevo una tessera di questo splendido mosaico provavo una sensazione di gioiosa sorpresa». Difatti il lettore avrà modo di scoprire che la signora Pampanini frequentò nel capoluogo pugliese i suoi primi anni di studio e sempre a Bari ritornò a distanza di tempo da grande protagonista per essere acclamata dal pubblico del Teatro Petruzzelli. Fu a Bari che in una serata di gala ebbe modo di incontrare colui che sarebbe diventato l’amore della sua vita (sposò il fratello del nonno dell’autore).

Una monografia realizzata con passione che raccoglie interviste, aneddoti raccontati dallo stesso soprano, immagini della vita provata e di scena, documenti, memorabilia, discografia, cronistoria artistica ed altro. Il medagliere del soprano, ad esempio, – conservato nel museo del teatro alla Scala di Milano – attesta le prestigiose onorificenze che le furono tributate per i suoi anni di carriera artistica che iniziarono nel 1920 per concludersi 1947. Medaglie con le insegne del re di Norvegia, di Svezia e dalla Repubblica Italiana insignita del titolo di Cavaliere. Ventisette anni di rappresentazioni, a fianco  di illustri maestri compositori – Toscanini, Mascagni, Giordano, La Rotella – ed interpreti – Gigli, “la Divina” Muzio, Tetrazzini – dello scenario operistico, che l’anno portata a calcare i teatri delle capitali mondiali più note: Buenos Aires, Rio De Janeiro, Cannes Vienna, Londra, Barcellona, Oslo, Copenhagen, Praga, Chicago e naturalmente sono innumerevoli i teatri, anche italiani (anche in Puglia si esibì), su cui ha ricevuto grandi ovazioni per la sue interpretazioni impareggiabili. Aggiunge l’autore: «Spesso mi hanno chiesto se ci fosse un legame di parentela tra il soprano e l’attrice Silvana Pampanini. Anche questo aspetto non è stato trascurato e il lettore troverà risposta in questa pubblicazione». Il libro è stato edito dalla casa editrice LB edizioni una collaborazione determinante quella con l’editore Luigi Bramato e Valeria Bottalico che, come l’autore, condividono l’importanza di tramandare la storia e comprendono il potenziale intellettuale, sottraendo dall’oblio testi, documenti e carteggi antichi. L’autore per realizzare quest’opera ha contattato talvolta con ricerche ardue, oltre enti dello spettacolo, molti privati che in un modo o in un’altro hanno dato contributi determinanti affinché le tessere di questo mosaico suggestivo ed affascinante trovassero giusta collocazione.

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